Il ciuccio! - LeggiMitù
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Il ciuccio!

Stasera, dopo un po’ di assenza…Mitù vuole raccontarvi una bellissima storia, che racconta le avventure di una piccola bambina di noma Nina e del suo grandissimo amico… il suo ciuccio!

Nina è una bambina che non vuole separarsi proprio mai dal suo ciuccio, e pensando a quando sarà grande si immagina con il ciuccio in tutti i momenti e luoghi della sua vita.

Ma un bel giorno decide di fare una passeggiata nel bosco, ovviamente insieme al suo ciuccio, ma ad un certo punto un lupo terribile  esce da dietro un cespuglio, e vuole mangiarsi la piccola Nina.

Così il lupo spalanca la sua bocca, ma ecco che Nina si toglie  il ciuccio dalla sua bocca per darlo al lupo, che in pochissimo tempo diventa un lupetto davvero tenero.

Nina così, torna a casa tutta soddisfatta, raccontando alla sua mamma che il suo ciuccio adesso è in buone mani: l’ha dato a qualcuno che ne aveva più bisogno!

Molti genitori, si sono trovati davanti a questo difficile passo: togliere il ciuccio al proprio bambino, e questo libro ritengo possa essere a loro, molto d’aiuto.

Perchè togliere il ciuccio? Qual è l’età giusta per farlo?

Dai due anni in poi, i bambini sono pronti per togliere il ciuccio, che rappresenta una vera e propria  routine nella sua giornata: i momenti nei quali i bambini ricercano di più il ciuccio solitamente sono nella nanna e nel distacco  dalle figure genitoriali.

I possibili “effetti collaterali” del ciuccio possono essere legati allo sviluppo della dentatura, presenza di otiti frequenti, e difficoltà nello sviluppo del linguaggio.

Il ciuccio non va mai fatto sparire da un momento all’altro, ma deve essere tolto in maniera graduale: prima durante il giorno, utilizzandolo solo per dormire, per arrivare poi ad “abbandonarlo” del tutto. Molto importante, è scegliere ” un momento giusto” per togliere il ciuccio, momento nel quale il bambino è tranquillo e sereno, lontano da altre esperienze che potrebbero turbarlo come ad esempio togliere il pannolino.

La scelta di togliere il ciuccio deve essere condivisa e seguita da entrambi i genitori, o da altri caregiver che si occupano del bambino.

Il primo passo è dunque toglierlo durante il giorno, spiegando al bambino che durante l’attività, il gioco, l’uscita al parco non è necessario. Per aiutare il bambino durante la giornata si potrà sostituire il ciuccio con un pupazzo al quale fare le coccole, l’oggetto transizionale, un pupazzo di quando i genitori erano piccoli, un sonaglio.

Suggerisco di tenere una scatolina, nella quale il bambino riporrà il suo ciuccio una volta svegliato dal riposino pomeridiano, o dalla nanna della notte. La scatolina dovrà stare in un luogo che il bambino sa, o che magari ha scelto.

Quando il bambino è riuscito ad abbandonare il ciuccio durante il giorno, si potrà pensare a toglierlo durante la notte.

Si dovrà pensare a creare una nuova routine della nanna, che coinvolga tutta la famiglia. I rituali sono dei preziosissimi alleati per i bambini. Ogni famiglia ha un proprio rituale da seguire, come ad esempio lavarsi i dentini, mettersi il pigiamino, leggere una fiaba.

L’esperienza dell’addormentamento rappresenta per loro una vera e propria perdita di controllo sulla realtà, e un distacco dai genitori, ma il rituale, permette loro di abbandonarsi al sonno senza timori.

 

Libro: “Il Ciuccio di Nina” di Christine Naumann Villemin

Editore:” Il Castoro”

 

 

 

 

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