15 Apr “Facce buffe”
La prima cosa che il bambino vede quando nasce, è il viso della sua mamma, il suo sorriso.
Il neonato ha una capacità innata di imitare.
Riporto uno studio di Meltzoff e Moore del 1977, che evidenzia che i neonati tra i 12-21 giorni di vita, sono capaci di imitare la protrusione della lingua, delle labbra, l’apertura della bocca, viste fare a un adulto. Quando un neonato imita un adulto, è perché ha sviluppato la capacità di accordare la propria espressione con quella di un’altra persona.
Il bambino a tre mesi è già capace di distinguere un volto sorridente da uno imbronciato. Attraverso i “neuroni specchio” riescono a replicare le mimiche facciali, associandole a un’emozione. I neuroni specchio, sono una delle scoperte più importanti delle neuroscienze, grazie a loro l’individuo ha una capacità innata e pre-progammata di assimilare, incorporare, imitare, gli stati di altre persone. In altre parole, i neuroni specchio indicano quali meccanismi biologici rendono possibile la comprensione del “prossimo”.
I libri che raffigurano le facce servono al bambino per consolidare la relazione con i genitori.
Nel libro che ho letto di Luigi Paladin e Rita Valentino Merletti, che si intitola:” Nati sotto il segno dei libri”, i due autori ci indicano quali sono le caratteristiche che devono avere i libri sulle facce.
Per prima cosa, devono avere una forma quadrata, devono avere raffigurato un soggetto alla volta, il testo deve essere molto ridotto o devono esserci semplici suoni, e infine ci devono essere rappresentazioni fotografiche del volto.
I libri che vi posso indicare sono:
- Facciamo le facce di Gribaudo
- Guarda che faccia (Edizione Giunti Kids)
- Faccia buffa di Nicola Smee
Le foto di questi libri, sono capaci di far cogliere le mimiche naturali di ogni individuo, e insegnare ai bambini cosa sono le emozioni.
Buona Lettura! E Buon Divertimento!
Ancora nessun commento